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GIULIA MAROTTA E IL SUO SOGNO “ORIGINE”.

21 Ottobre 2015 da Bimbi

Si chiama Giulia Marotta, la giovane e intraprendente designer, che insieme al suo compagno ha finalmente realizzato il suo sogno; quello di creare la linea di borse Animal Free “Origine“. Qualche settimana fa ho avuto modo di conoscere lei e Cristian. Scambiare due chiacchiere con loro è stato davvero entusiasmante e motivante. Volontà, passione, determinazione e speranza sono le parole chiave che identificano questi due giovani ragazzi. Nell’attesa di scoprire la prossima collezione, auguro a Giulia e Cristian un grande in bocca al lupo e tanta, tantissima fortuna !

 ♥ In foto la Fashion Designer Giulia Marotta con due creazioni della sua collezione “Origine”.

ORIGINE FOTO 2

-Giulia, non appena hai terminato gli studi nel noto Istituto di moda Marangoni, qual’è stato il tuo primo lavoro? Cosa “volevi fare da grande”?

Il mio primo lavoro è stato uno stage da Extè, eravamo in quattro stagisti alle dipendenze di una stilista di cui non ricordo il nome. Sicuramente il mio sogno è sempre stato ed è tuttora, quello di creare un mio brand, di disegnare le mie collezioni ma soprattutto di portare un po’ di me stessa nel mondo

-Quando tu e il tuo compagno Cristian avete deciso di lanciarvi nel mondo della moda?

La decisione l’abbiamo presa circa un anno e mezzo fa, era però nell’aria da sempre perché comunque dentro di me sapevo che prima o poi avrei provato a inseguire il mio sogno. Cristian mi ha dato fiducia e mi ha incoraggiato

-Com’è nata l’idea di creare un marchio di borse animal free?

Ho voluto creare un brand che mi rispecchiasse.

-Amore e lavoro, è difficile condividere ogni giorno gli stessi interessi insieme?

Per noi è naturale, abbiamo sempre progetti di cui parlare, con i quali evolverci insieme. Certo questo porta anche a discussioni, ma sicuramente non potremmo fare a meno di quest’alchimia.

-Per raggiungere il successo, quanto secondo voi è importante essere creativi e quanto invece è importante essere veri imprenditori?

Credo, come in tutte le cose, che il giusto connubio sia importante. La creatività è ciò che ci rende individui, è fondamentale ma da sola non basta; è necessario strutturarsi come brand, crescere e far conoscere le proprie realizzazioni e per questo servono capacità imprenditoriali.

-Giulia, la tua scelta dell’essere vegetariana ti ha in qualche modo condizionata anche sul fatto di scegliere materiali “alternativi” per creare le tue borse?

Sicuramente! Sono vegetariana da tanti anni ed è difficile combinare una scelta di vita con la passione per la moda, soprattutto con gli accessori! Così è nato ORIGINE, dalla mia voglia di creare qualcosa di bello in linea con la mia filosofia.

ORIGINE FOTO 1

-In Italia tendenzialmente non siamo ancora troppo pronti per questo genere di mercato che non vede la pelle protagonista nelle nostre borse. Avete tecnicamente riscontrato difficoltà nel far lavorare questo genere di materiali “alterativi” come il  poliuretano, poliestere il poliammide, la viscosa e il cotone ? A chi vi siete affidati?

La vera difficoltà per un nuovo brand è trovare persone che credano nel tuo progetto e abbiano voglia di sperimentare nuove tecniche di lavorazioni, non solo per i materiali ma anche per la modellistica, che per la mia collezione ha richiesto un studio attento e particolare. Dopo diverse vicissitudini abbiamo incontrato artigiani con decenni di esperienza nella lavorazione della pelle ma soprattutto con la voglia di accettare nuove sfide, grazie alla passione e alla cura che mettono nel proprio lavoro.

-Perché la scelta del -quasi- total black nella tua prima collezione ?

Il nero è il mio colore preferito e cosa ti rappresenta di più di ciò che ti piace? L’intenzione è quella di giocare tra nero lucido e opaco, inserendo qualche sprazzo di luce dato dall’intreccio argento.

-Il vostro è un prodotto medio-alto. In che modo pensate di posizionarlo nel complicato mondo della moda?

Il nostro target è una donna forte, consapevole dei propri successi, che non ha bisogno di chiedere quando vuole qualcosa!

-In questo momento dove si possono acquistare le borse?

Su Amazon ed entro fine novembre anche direttamente dal nostro sito www.originemadeinitaly.it

-Cosa vi aspettate da “Origine”? 

Che diventi un successo! Ci aspettiamo, nel giro di qualche anno, di consolidare il brand, di allargare i nostri prodotti a tutti gli accessori donna e col tempo anche uomo.

♥L’approccio e la produzione cruelty free sono certificati dalla partecipazione di Origine al progetto LAV animal free fashion.

Archiviato in:Interview Contrassegnato con: ANIMAL FREE, autunno-inverno 2015-16, Borse, fashion news, GIULIA MAROTTA, INTERVISTA, ORIGINE

INTERVISTA A PATRIZIA FABRI … UNA DONNA D’ALTRI TEMPI.

19 Ottobre 2015 da Bimbi

“I cappelli sono una cosa seria”. Ne è convinta la sofisticata designer e storica della moda Patrizia Fabri che, come in una favola, dal 2003 ha ridato vita al più antico e glorioso laboratorio romano di cappelli, perché “da sempre -dice- quello che ci mettiamo in testa indica lo stile, l’appartenenza a una corporazione, l’epoca. E in tempo di crisi, come diceva il signor Loris, si torna sempre al cappello. Si torna all’identità”. Il signor Loris era il precedente proprietario della cappelleria, fondata nel 1936 dalla sua famiglia, una sorta di mentore di Patrizia, che a 17 anni un giorno entrò nel suo laboratorio e non ne uscì mai più. “Mi comprai il mio primo cappello -racconta lei- e lo personalizzai. Poi un giorno al mare entrai in un negozio e lo proposi alla proprietaria, che me ne ordinò 25 di tutti i colori: il mio primo ordine!” Tornai dal signor Loris che, nel suo modo tipico toscano, mi disse ‘Oh, la ragazza fa sul serio’.

L’antica Manifattura Cappelli, possedeva un ricco patrimonio di strumenti artigianali e più di mille forme originali in legno di modelli, dall’inizio del novecento fino ad oggi. Forte di questo incredibile strumento di lavoro Patrizia ha sfrenato il suo talento artistico creando (tutti a mano e tutti pezzi unici), tanti incredibili cappelli per il teatro, il cinema e per le sfilate di alta moda (Roccobarocco, Givenchy fra tutti). Le romane chic, patite del cappello, come Marina Ripa di Meana sono amiche e clienti affezionate di Patrizia da tempo.

 

♥♥♥

-Com’è stato inizialmente rilevare (comprare) l’antico e glorioso cappellificio romano…L’antica Manifattura Cappelli”? Quali sono state le sue paure e i suoi dubbi ? 

 Rilevare l’ antica bottega della famiglia Cirri è stato un atto di pura follia, mista ad incoscienza e presunzione! Tutto dettato dal cuore, dalla passione per il cappello e per la grande stima ed affetto  che avevo nei confronti del signor Loris, il titolare di seconda generazione, che quando nel 2003 si è ammalato e si è visto costretto alla cessazione dell’ attività, avrebbe visto tutto il “suo mondo” disperso, perché privo di eredi predisposti alla continuazione del proprio mestiere! E cosi senza pensare ,in un solo momento, senza un analisi di mercato e soprattutto senza un business plane ho dato un acconto ed ho acquistato tutto! Forme, mobilio, clienti, strumenti e tanta tanta storia! Credo di aver (e questa volta senza presunzione) salvato un pezzetto di Made in Italy! Il cappellaio, modista sono  mestieri in via d’ estinzione! E del mondo cappello nessuna ne sa nulla! La paura è stata quella di rilevare un attività senza futuro………invece poi… !

FOTO 3

 

-Copricapi di ieri e di oggi… cos’è sostanzialmente cambiato? 

Ohhh moltissimo! Il cappello di oggi è un fenomeno momentaneo nato dalla bizzarria della moda ..la gente torna ad usarlo solo perché è tornato di moda! Ma non ha ne conoscenza ne confidenza  con questo sconosciuto e quasi dimenticato oggetto, invece ricco di significati e non solo estetici. Il cappello è segno di identità ed identificazione ! il cappello è comunicazione! Il cappello è l accento su di sé !! Prima non si usciva di casa senza cappello! Era segno di rispetto! In sostanza il cappello di oggi  è moda, il cappello di ieri  un fatto di cultura ed educazione!!!

FOTO 5

 

-In quale epoca il cappello era considerato veramente un “must have” ?

Il cappello ha avuto 3 gravi battute d’arresto nel secolo passato, che lo ha declassato fino al raggiungimento del totale disuso. 1) Durante il primo ventennio, l avvento dell’ automobile! Non è stata tanto Coco Chanel come spesso si trova scritto nei libri di moda , a far si che i cappelli pieni di fiori frutti ed uccelli si trasformassero in piccole cloche , quanto la difficoltà a gestire quei tipi di cappelli ,anche  per un piccolo tratto di strada da percorrere  in automobile !!!!!!  2 ) La rivoluzione degli anni 70 che identificò il cappello quale  elemento di autorevolezza e status   sociale ! 3) La più recente negli anni 90 l obbligo del casco per l uso dei motorini! Prima di allora il cappello era un pezzo fondamentale della propria “mise “. Direi inoltre che se è vero che la donna ha perso molto perdendo il cappello per l uomo vale ancor di più ! provate a guardare un uomo con un bel cappello … e capirete la differenza!

-Patria Fabri ….Artista a 360 gradi, designer, esperta di storia della moda… quanto e come secondo lei arte, moda e design sono vicini e si “compensano?”

Sono tre parti inevitabilmente dello stesso mondo!!! La funzione, da cui nasce il concetto di design è sempre la prima cosa ed anche la più importante da considerare! Poi arte e moda sono due diversi livelli dell’espressione di una cultura, di un popolo, di un determinato momento. Ed il cappello riesce a racchiudere e rappresentare magnificamente questo concetto

-Qual è la sua fonte d’ispirazione?

Credo nella suprema superiorità divina della natura! Essa racchiude misteriosamente tutto il fattibile! Quello che cerco in ogni mia creazione è “ l armonia dei contrasti” e la natura in questo è più che maestra !

– Cinema, teatro e moda…a quale di questi mondi si sente più vicina, qual è il mondo che in un certo senso “le appartiene di più ?

Forse la moda, ma anche qui ….la moda prende ed ha preso dal cinema e dal teatro ed il cinema spesso ha fatto la moda !

 

FOTO 6

-In che modo un cappello può far risaltare la “vera” personalità di chi lo indossa?

Solo ed esclusivamente quanto indossando il cappello si è totalmente a proprio agio! Cioè come se non lo si indossasse! Il cappello allora  è il proseguimento di noi stessi!

-Immagino che le verranno commissionati molti cappelli. Qual è il più “richiesto” ?

Nell’ immaginario, soprattutto femminile, c’è sempre Audrey! La pagoda di colazione da Tiffany, anche se nessuno è consapevole della vera misura del cappello originale, ovvero gigante, piuttosto che il nome del modello, è sempre il cappello  che prima o poi riemerge nei desideri e quindi nelle richieste.

FOTO 2

 

-A chi vorrebbe vedere indossare le sue creazioni ?

Non saprei, forse a chiunque attraverso il cappello ritrovi una parte recondita di se stesso! Comunque sia a chi ama i cappelli. A Sandro Pertini , se fosse possibile! A Giorgio Napolitano abbiamo donato una lobbia quando è stato insignito Presidente della Reppublica! A Jonny Deep! A  Karen blixen! A Gigi Proietti! Abbiamo comunque realizzato cappelli per Lady Gaga e per Madonna ma solo per degli spettacoli non per uso personale.

-Ha un suo modello di cappello preferito? … Nella vita di tutti i giorni indossa cappelli?  

Il basco è la sintesi di ogni forma! Indossavo molto i cappelli prima di rilevare il cappellificio, ora meno!

-Il nuovo Atelier Patrizia Fabri by Antica Manifattura Cappelli, in cosa si distingue sostanzialmente rispetto allo storico Atelier?

 Antica Manifattura Cappelli è e sarà sempre il vero laboratorio! Qui tutto è possibile. Trovare disordine, scarti di cappelli a terra e materiali ovunque e tanti tanti cappelli in lavorazione o finiti è la normalità. Qui si sente l odore del feltro che asciuga in forno, si vede  il cappellaio che stira la paglia sulle forme di legno!  

Patrizia Fabri in Via dell’Oca! E’ l’Atelier, in bilico tra passato e presente, deve rimandare al magnifico mondo dell’ atelier della modista, il luogo dove le nostre nonne passavano il pomeriggio a scegliere il proprio cappellino. Per questo ci sara un divano ed offriremo del tè! Ma al contempo l’arredo contemporaneo e pezzi unici fuori misura ,divertenti,eleganti, bizzarri parleranno di oggi! La cosa più bella di questa nuova avventura è senz’altro il luogo! Il centro di Roma, Piazza del Popolo… uniche al mondo! E noi siamo proprio li al centro del mondo !

FOTO 4

Il 21 ottobre l’apertura del nuovo Atelier Patrizia Fabri by Antica Manifattura Cappelli; uno spazio moderno e luminoso all’interno di un palazzo ottocentesco; il bianco, l’oro, il verde malva e il grigio  i colori dominanti ed enormi peonie bianche tutto intorno. Insomma, uno spazio speciale che vuole far rivivere la magia, presente nell’immaginario collettivo, del magico mondo dell’ atelier della “modista” e dove verranno venduti pezzi esclusivi realizzati con materie prime vintage. Velour fiori piume e velette o materiali inediti ed innovativi. Durante l’inaugurazione  sarà allestito uno shooting fotografico  dove sarà possibile essere fotografati con  uno dei tanti cappelli messi a disposizione e l’immagine sarà poi lasciata in regalo e pubblicata sui social.

Patrizia fabri by Antica Manifattura Cappelli via dell’Oca 34 (angolo Piazza del Popolo) – Roma

 Antica Cappelleria 

 

 

 

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