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Collezione BORSALINO autunno-inverno 2020-2021

8 Gennaio 2020 da Bimbi

In ogni cappello della Collezione BORSALINO autunno-inverno 2020-2021 c’è quella contaminazione tra oggetto d’arte e oggetto di consumo che caratterizza l’Arts and Crafts, il movimento artistico nato in Inghilterra alla fine del XIX secolo con la rivoluzione industriale. Nascono così oggetti tra l’inclito e il pop con molti riferimenti culturali, ma anche con tutto il divertimento di un pensiero libero e forte. C’è il cappello da pittore del Rinascimento in omaggio all’imminente cinquecentenario della morte di Raffaello. È uno dei tanti modelli no gender della collezione come il nuovo Borsalino Twist che ricorda il cappello da ranger, ma viene modellato da chi lo indossa con un gesto da artista. Quello che si può anche portare a tracolla con un’elegante collana rimovibile che richiama il legno e metallo; accessorio particolarmente fashion e versatile.

«Borsalino è un’istituzione che dialoga con la contemporaneità», sostiene Giacomo Santucci, creative curator dello storico marchio di copricapi fondato in Piemonte nel 1857.

Anche stavolta ci sono modelli couture impreziositi da veri e propri gioielli come quello in feltro maculato con cinta-bustier in pizzo di cuoio, arricchito da due fibbie metalliche che riproducono la lettera “B” del primo logo ritrovata su una foto d’archivio di Giuseppe Borsalino. Il cappello con la tiara in ottone dorato e strass che può anche essere indossata separatamente come diadema. In un altro caso c’è uno scarabeo di fine’800 finemente lavorato in cristalli e jais e la riproduzione di un cappello medioevale con motivo melograni ricamati a punto pieno. Infine le splendide spille in metallo smaltato si dividono in 3 oggetti a se stanti: la parte per il tutto sotto il segno del bello. Il classico cappello in pelo a larghe tese è in fake fur. Il bakerboy in lana tartan, velluto animalier e la versione più accattivante in vernice nera e rossa con veletta.

Oltre agli intramontabili classici non manca il Bogart by Borsalino che nella FW 20/21 contiene la frase «Mai credere a un uomo che non beve». Berretti logati in lana con sciarpe in pendant, il baseball che fa da base al cappello da pompiere in tessuto antipioggia, una bustina in omaggio a Karl Lagerfeld e un gioioso modello ripreso da Schiaparelli. In feltro, velluto, cashmere, mohair, fake fur e vernice. Un mondo di idee per la testa.

 

The Bogart by Borsalino – Cut 4 from Borsalino World on Vimeo.

www.borsalino.com

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GOYO CASHMERE FASHION COMPANY

6 Dicembre 2011 da Bimbi

Oggi l’azienda Goyo è una delle compagnie con la più alta produzione di cashmere in Mongolia grazie ad un progetto, denominato TAM, iniziato nel Settembre del 2006 dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI) che ha avuto l’intento di aiutare i Paesi sottosviluppati affinché potessero sfruttare al meglio le loro materie prime.
Paolo Camerano, grazie all’esperienza maturata da anni nel settore, e Geraldine Alasio, sono diventati l’anello finale, con la distribuzione, di una catena che ha visto coinvolte molte persone affinché l’azienda Goyo diventasse un’impresa verticale con più di 700 dipendenti e con un prodotto finale di una qualità eccellente.
All’inizio del progetto l’azienda si presentava con problemi di base molto grandi: assenza di capitali per acquistare materi prime e incentivare la produzione; mercati di export chiusi.
Nel 2005 M.C.S. un importante gruppo mongolo a capo di molti business differenti tra cui software, edilizia,… decise di investire nel cashmere ed acquistò la GOYO.
Questo portò ad un primo consistente aumento della produzione e della qualità.
Nei primi mesi del 2006 M.C.S. decise di vendere il 51% della GOYO ad un importante gruppo di Hong Kong…
A questo punto le risorse non mancavano, quello che serviva era saper far profittare le potenzialità.
La prima visita ad Ulaanbaatar, capitale della Mongolia e sede della GOYO, risale al Settembre 2006; l’ultima a Maggio 2011.
Un team composto da un coordinatore, un super visor , tecnici di macchinari moderni, stiliste, maglieriste…e noi (la distribuzione), ha dovuto affrontare i primi e più visibili problemi di un’azienda in un Paese in via di sviluppo:
Capacità manageriali scarse che portavano alla perdita di grandi quantità di denaro
Problemi tecnici: la nuova proprietà non aveva esperienza nell’industria del cashmere
Lo staff dedicato al commerciale e al Marketing aveva conoscenze solo all’interno del Paese e nessuna esperienza con i mercati esteri
La risoluzione di questi problemi è stata diluita in 3 anni; l’esperienza italiana messa a disposizione ha dato i suoi risultati.
Manager laureati nelle migliori università americane hanno sostituito persone non qualificate e hanno iniziato ad istruire giovani ragazzi con voglia di crescere nel mondo del lavoro internazionale.
Tutta la produzione, passo dopo passo, è stata spostata dai telai a mano a macchinari tedeschi.
I nostri tecnici hanno saputo istruire gli addetti mongoli insegnando loro ad usare complicati programmi tecnologici su pc.
Le ragazze dello stile sono state aiutate da un gruppo di stiliste italiane che hanno fatto capire le proporzioni, le tendenze, i colori moda….
Ed infine, il mercato delle esportazione grazie ad una’adeguata distribuzione è diventato parte vitale del business di GOYO.
Goyo ha fatto della qualità autentica una vera e propria missione, fornendo il miglior cashmere ai consumatori più sofisticati ed esigenti.


Today, Govo is one of the most important companies with the highest level of cashmere production in Mongolia thanks to a project, called TAM, which started in September 2006 by the European Investment Bank (BEI) which had the intention of helping under-developed countries make use of their primaries materials.
Paolo Camerano, thanks to much experience in this sector, and Geraldine Alasio, became the final link to this chain with the distribution of the merchandise; a chain which saw many people involved in making Goyo , a vertical company with more than 700 employees and a high quality final product.
At the beginning of the project, the company had many problems: an absence of funds to pay for the primary materials and stimulate production; export markets were closed.
In 2005 M.C.S. an important Mongolian group, head to many businesses such as software, construction….decided to invest in cashmere and hence bought GOYO.
This led to the first conisitent increase in quality and production.
In the very first moths of 2006 M.C.S. decided to sell 51% of GOYO to an important Hong Kong group…
At this point the resources were no longer lacking. What was needed was the know-how to profit from its great potential.
The visit trip to Ulaanbaatar, the capital of Mongolia e GOYO’s base, goes back to September 2006; the last being May 2011.
A team made up of a co-ordinator, a supervisor, technicians, stylists, knitters…and us (the distribution), had to face the first and most visible problems of a company in a developing country:
Managerial skills were lacking and hence brought about a great loss of money.
Technical Problems:  the new owner didn’t have any experience in the cashmere industry
Staff which was dedicated to the commercial side and marketing only had work experience within their country and no experience whatsoever in the foreign markets
The problems were solve dover 3years: the italian experience gave positive results.
Italian managers, who graduated from the best american universities substituted unqualified staff and started teaching young people with a desire to grow and learn in the world of International trade.
All the production was slowly moved from handlooms to german machinery.
Our technicians were able to teach the Mongolians how to use complicated programmes on their PC’s.
The women who follone the designs were taught by Italian stylists how to under stand proprortions, trends, colours, fashion…
And hence, the export market, thanks to an adequate distribution has become a vital element to the GOYO business
Goyo has made a mission from its product authenticity, providing the best cashmere to all sophisticated and demanding consumers.

Paolo e Geraldine

La tecnologia si avvicina alla gher
Technologies gets closer to gher

Gher isolata

Capre da cashmere al pascolo
Cashmere goats in pasture

Mausoleo Gensis Khan

Pastore con capre
Shepherd with goats

Selezione della materia prima
Selection of primary materials

Ulan Bator in evoluzione
Ulan Bator in evolution

L’azienda oggi…
The company today…

Nuove stole in azienda
New stole in the company

Operaie al lavoro
Workers at work

Passaggio filatura
Threading process
Nel prossimo post indosserò alcuni capi della collezione A/I 2011, il lusso del cashmere Made in Mongolia!
Grazie a Cashmere Srl Showroom Milano
In the next post I shall be wearing some outfits from the A/I 2011 collection, the luxury of the Made in Mongolia cashmere!
Thanks to Cashmere Srl Showroom Milan

                                                                           

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LAVENHAM UNION JACK @ CASHMERE SHOWROOM MILANO

6 Ottobre 2011 da Bimbi

Da giugno è partita la nuova collaborazione con lo showroom Cashmere,ecco il primo dei quattro servizi dedicato al brand LAVENHAM.
Cashmere nasce a biella nel 1987 da un’ idea di Paolo Camerano con l’intenzione di arrivare nei migliori negozi di tutta Italia.
Qualità dei marchi selezionati, costanza e grande professionalità, hanno portato nei primi anni ’90 all’apertura della showroom di Milano, prima in via Canova e successivamente nell’attuale sede di via Ludovico Ariosto.
Dal 1994 grazie alla sede di Verrone, Cashmere è divenuta un’importante realtà di rappresentanza, di distribuzione e negozio di abbigliamento.
Dal 2007 la collaborazione di Géraldine Alasio risponde ad un’ esigenza di ricerca del nuovo offrendo così l’opportunità dell’apertura anche verso mercati internazionali.

A new collaboration with the showroom Cashmere started in June, and this is the first of four photocalls dedicated to the LAVENHAM brand.
Cashmere was born in Biella 1987, an idea by Roberto Camerano with the intention of making his brand reach the best shops in Italy.
The quality of selected brands, consistency and great professionalism, brought about the opening of this showroom in Milan in the early 90’s, firstly in Via Canova and then in the present location of Via Ludovico Ariosto.
Thanks to the base in Verrone, which opened in 1994, Cashmere has become an important reality; of distribution and a clothes shop.
As of 2007, there has been a collaboration with Gèraldine Alasio which responds to a need of something new and hence offers the opportunity of international openings.

Lavenham: la tradizionale giacca trapuntata dopo un lavoro di restyling e ricerca, sviluppata in una incredibile gamma di colori e fit, è diventata un’irrinunciabile must-have sia per l’uomo che per la donna. Da sempre prodotta interamente a Long Melford.

Lavenham: the traditional quilted jacket after its restyling, hence offering  a range of colours and fit. It has become a must-have for both man and woman. As always it is created entirely by Long Melford.

jacket LAVENHAM UNION JACK
cover LAVENHAM UNION JACK
boots HUNTER
vintage umbrella with flowers applied
Thanks to Cashmere Srl Showroom Milano
Via Ariosto 32

                                                                            

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SOTTOZERO

27 Dicembre 2010 da Bimbi

Gita in montagna in Valle D’Aosta, passiamo numerosi villaggi fino ad arrivare a Champoluc il centro più rinomato della Valle d’Ayas a 1600metri di altitudine…gli impianti del Monterosa Ski sono già aperti, ma il termometro segna -11 ……..fa veramente troppo freddo per andare a sciare 🙁 !!!
Raggiungiamo un rifugio immerso nella neve per bere qualcosa di caldo e alla fine della giornata una buonissima zuppa di lenticchie con crema di zucca,timo e pane integrale all’Osteria Balivo, un posto caldo e accogliente con caminetto a vista, legno alle pareti e cuori ovunque. 

SUB ZERO

We take a trip to the mountains in Valle D Aosta and we drive through many villages until we arrive in Champoluc the most famous village in Valle D Ayas, 1600m altitude.The Monterosa skilifts are already open and the thermometer indicates -11… it’s really far too  cold to go skiing.We arrive at a mountain hut covered in snow, to drink something warm and at the end of the day eat a delicious lentil soup with smooth pumpkin cream,thyme and wholemeal bread. All of this at the Osteria Balivo,a warm and welcoming inn with a fireplace and hearts and wood everywhere.

www.comune.ayas.ao.it
http://www.myvalledaosta.it/osteria-il-balivo-ayas/122/

IL MIO OUTFIT
maglione con cappuccio in pelo ABERCROMBIE
cardigan ABERCROMBIE
mini gonna in velluto BENETTON
leggins CALZEDONIA
boots MOON BOOT
cuffia RIVER ISLAND
guanti BENETTON
sciarpa BLU 100% CASHMERE
MY OUTFIT

hoded sweater ABERCROMBIE
tricot cardigan ABERCROMBIE
velvet skirt BENETTON
leggins CALZEDONIA
boots MOON BOOT
headphones RIVER ISLAND
gloves BENETTON
scarf BLU 100% CASHMERE

                                

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Bimbi Distefano – Cool Hunter

Bimbi Distefano – Cool Hunter

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